Attività di follow-up realizzata dal CPIA 3 Roma, relazione di Patrizia.
La partecipazione al progetto EDA’n’EDA ha permesso di ampliare lo sguardo sull’educazione degli adulti a 360° in una prospettiva internazionale. In particolare la mobilità di job shadowing presso l’Aupex di Caceres, ha reso possibile il toccare con mano le varie applicazioni nel campo dell’insegnamento della lingua, dell’alfabetizzazione informatica, della formazione della terza età, del conseguimento di titoli di studio (in seguito all’abbandono scolastico), della formazione professionale. Il programma è stato particolarmente utile nella fase di follow-up, riguardo all’applicazione e all’uso dell’informatica nell’insegnamento di L2, ma anche al settore – inaspettato – che è quello riferito alla gestione di biblioteche e fondo digitale per gli studenti e i docenti, un esempio virtuoso nella regione dell’Estremadura e stimolante per idee e attività possibili da sviluppare al ritorno.
Riguardo all’internazionalizzazione dell’istituto, nell’ambito della ricaduta, è stato realizzato un job shadowing integrato con il progetto Erasmus, già in atto e, grazie alla rete di relazioni createsi durante le visite ai vari centri di cui il CEPA, ha costituito un valido esempio di arricchimento dalla comparazione delle strategie didattiche, strumenti e realtà specifiche per similitudine di vocazione.
Al ritorno dalla mobilità sono stati organizzati momenti formali (CdD, riunioni di programmazione) e informali per un feedback ‘a caldo’. L’anno scolastico volgeva al termine e non era possibile realizzare altre attività. A giugno però, ho realizzato con le colleghe una biblioteca (di cui la scuola era quasi sprovvista) pianificandone l’organizzazione (da monitorare), in modo che diventi una reale risorsa e stimolo per gli studenti che, per la maggior parte non hanno nessuna occasione di leggere, né tantomeno una produzione specializzata ed adatta ai vari livelli.
Ho anche realizzato la co-progettazione di attività extra-curricolari multidisciplinari per il coinvolgimento di discenti adulti svantaggiati (e non solo), quali “Italiano in musica” e la conoscenza del patrimonio culturale della città ospitante, grazie a visite extrascolastiche presso i musei, luoghi di arte e storia. Una particolare attenzione è stata prestata nell’incremento delle competenze digitali per queste attività: la ricerca su internet, la videoscrittura, l’uso di app e videoediting.
La realizzazione di corsi di alfabetizzazione digitale, rivolti a studenti, si scontra con la normativa che lega la loro realizzazione, alla disponibilità dei docenti di tecnologia del primo livello, e quindi si genera una sottoutilizzazione che – a volte – priva l’utenza di questa offerta così importante.
Le azioni strategiche di follow up, pur mirando a programmi più ampi (partecipazione ad una conferenza o altro) si sono limitate ad iniziative concrete e realizzabili, in un contesto in cui la condivisione nella progettazione resta ancora limitato.
Sulla mobilità realizzata, oltre ad un feed back orale nelle riunioni di cui sopra, ho scelto una modalità di integrazione di testi e immagini nel mio blog personale realizzando due articoli, uno più legato all’attività vera e propria, l’altro più propriamente culturale.
Ecco i link:
“Estremadura, una scoperta”
“Arte contemporanea tra strade antiche”