Attività di follow-up CPIA 1 Cagliari, relazione di Basilio

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Con la partecipazione al progetto EDA’n’EDA ho avuto l’opportunità di approfondire aspetti relativi al potenziamento delle competenze digitali degli studenti e alla proposizione di attività stimolanti e coinvolgenti per gli adulti, aspetti particolarmente importanti e spesso critici in riferimento ad un’utenza fragile come quella del Cpia in cui insegno.

Il corso seguito nell’ambito della mobilità a Rovigno (Crozia), nel Luglio 2022, era focalizzato sulla Realtà Virtuale ed Aumentata e sulle sue applicazioni anche in contesti non solo specificamente didattici. La formazione è stata un’importante occasione di stimolo per poter innanzitutto riflettere su quanti tali tecnologie siano ormai presenti e pervasive in diversi contesti quotidiani e quanto, in particolare modo per docenti dell’area tecnologica, sia necessario formarsi per essere al passo con le rapide innovazioni tecnologiche. Nel contesto dell’educazione degli Adulti il livello di competenze in ambito scientifico tecnologico e digitale è spesso a livello iniziale, sovente gli alunni non hanno mai utilizzato un pc prima di entrare in aula o comunque hanno una scarsa consapevolezza degli strumenti e del mondo digitale in genere, per cui spesso sono utenti “passivi” o considerano le tecnologie come un mondo lontano e complicato. Nel contesto attuale, in cui l’uso delle applicazioni e delle tecnologie digitali è diventato fondamentale in tutti i settori, da quello sanitario alla richiesta di servizi di altro genere, come per esempio nel caso delle iscrizioni a scuola, il mondo dell’istruzione si trova a colmare un “gap” veramente profondo.

Dopo la partecipazione alla mobilità a Rovigno, ho preso parte al ALL DIGITAL Summit 2022, svoltosi a Praga dal 28 al 30 Settembre 2022. Il meeting ha rappresentato un’importante occasione di incontro tra formatori, associazioni, rappresentanti politici a livello locale ed europeo per discutere degli effetti della trasformazione digitale rispetto a diversi settori della società, con particolare riferimento agli effetti sul piano culturale, dell’innovazione e della formazione. Il summit è stato l’occasione per partecipare a seminari di formazione e riflettere collettivamente sull’efficacia di diverse metodologie didattiche per il superamento del digital divide e sulle sfide che il mondo della scuola si trova ad affrontare, permettendomi di ampliare la prospettiva dal contesto locale a quello europeo.

Al momento di presentazione della candidatura, sulla base delle competenze e degli interessi delle classi con cui stavo lavorando, mi sono concentrato su attività adeguate al livello di competenza degli studenti, che li rendessero parte attiva del processo di apprendimento e che permettessero di raggiungere a tutti gli studenti gli obiettivi didattici più importanti previsti in fase di progetto, quali: Miglioramento delle capacità di analisi di un problema; Scomposizione di un problema complesso in parti più semplici; Sviluppo della creatività; Miglioramento dell’autostima degli studenti; Rafforzamento della motivazione ad apprendere; Sviluppo delle competenze digitali e comunicative. Sostanzialmente ho elaborato un’attività didattica che permettesse agli studenti di essere attivi, di migliorare le capacità comunicative e le competenze digitali e lessicali, ma che non avesse come presupposto delle competenze scientifiche e tecnologiche troppo specifiche. Sarebbe stato molto difficile acquisire tali competenze in pochi mesi di scuola da parte di alunni che avevano ripreso gli studi da poco e che dovevano ancora potenziare la conoscenza della lingua italiana, A tal scopo, abbiamo pensato di sviluppare un’attività basata sulla collaborazione e che rendesse attivo e motivato l’intero gruppo classe, consentendo a ciascuno di partecipare e realizzare degli elaborati finali al termine delle lezioni. La tecnica utilizzata è stata quella della blackout poetry, in cui a partire da un testo vengono isolati dei termini significativi per realizzare una nuova composizione, il cui significato e la cui forma possono essere totalmente diversi rispetto al testo di partenza.

Le attività di formazione, gli scambi e le riflessioni coi colleghi rappresentano dei tasselli fondamentali per il miglioramento della didattica. Nel contesto della mia scuola, in cui svolgo l’incarico di animatore digitale, è sempre stata data molta importanza alla formazione, sia rispetto al miglioramento delle competenze digitali, sia rispetto all’innovazione metodologica. Le attività proposte hanno riscosso notevole successo tra gli studenti, particolarmente motivati. Pertanto tale metodologia di lavoro può essere la base per sviluppare moduli simili da proporre sia nei corsi ordinamentali della scuola, sia in altri corsi di ampliamento e potenziamento dell’offerta formativa.