Atene, un viaggio nel tempo

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La mobilità Erasmus di Atene è stata una sorpresa. Ho messo in valigia il mio nuovo portatile touch pronta a sperimentare le ultime innovazioni dello story telling digitale applicate all’educazione intergenerazionale, invece ho trovato altro.

Innanzitutto, l’incontro con il disagio psicologico, la scoperta che in pochi giorni si possano creare dei legami che possono dare origine a sperimentazioni e collaborazioni future, la voglia di mettersi in gioco.

Questo report dell’esperienza fatta ad Atene è infatti il frutto della collaborazione e del rapporto che ad oggi ancora lega questo gruppo di siciliani e sardi che, oltre all’insularità, hanno condiviso questa stupenda esperienza professionale e umana.
Abbiamo scoperto che l’educazione intergenerazionale è la base per una comunità coesa, inclusiva e più forte; che gli anziani possono allungare la loro prospettiva di vita attraverso quella dei ragazzi e sentirsi così ancora parte attiva della comunità, e che l’inclusione passa per l’azione, e ne è un perfetto esempio il progetto della Fabric Republic http://www.fabricrepublic.gr/en/ : un progetto che raccoglie abiti usati attraverso le grandi catene di abbigliamento, li seleziona e li rimette in circolo come abiti usati, per chi ne ha bisogno o per la realizzazione di altri prodotti, realizzati con le stoffe riciclate. Ma chi lavora nella Fabric Republic? Chi per vari motivi si trova o si è trovato in una condizione di disagio psicologico, e cerca nel lavoro un’opportunità di reinserimento sociale e civico.
Ecco le regole che il nostro gruppo si è dato
Come ci siamo rappresentati: un albero ben radicato nei sentimenti, verso un futuro pieno di sorprese!
A livello di nuove tecnologie non abbiamo probabilmente imparato molto, seppur ci siamo cimentati nella produzione di due brevi podcast; ma abbiamo imparato molto di più a vedere nelle difficoltà delle risorse, abbiamo capito che la comunità spesso esclude, e che il nostro ruolo è quello di far sì che sostenga e che rafforzi i più deboli. Abbiamo anche imparato un po’ di Sirtaki da un’insegnante d’eccezione, un’ospite del centro diurno che abbiamo visitato, ma soprattutto abbiamo fatto grande esercizio di ascolto non solo degli altri ma anche di noi stessi.

Ringraziamo le due Eleni ed Eric (i nostri giovanissimi formatori di ERGON), e tutti i partecipanti al corso: è stato un bellissimo viaggio da condividere.